di Norman Zoia
Nove stagioni, come le Muse. Alla volta dei due lustri, con mille & una notte di lustrini. Un tragitto artistico di tutto riguardo per la piccola grande burlesquer.
Eccola, la nostra PocketGirl, al secolo Silvia Fontanari (qua sopra, splendente e assorta, in un particolare appena appena retouché da un altrettanto splendente scatto di Sandro Goldoni). Una vera curvy model come gli Dei comandano. Dall'hair style e il Mua vintage alla consulenza per sfilate e set. I suoi spettacoli, che uniscono la sensualità al divertimento, sono richiesti anche oltre confine e non ce ne stupiamo. Perché PocketGirl sconfessa la contraddizione della così detta maggiorata tascabile. Rendendo infatti possibile il palese ossimoro della definizione e riportandoci nel contempo agli anni maliosi della celluloide. Una spiccata quanto eclettica fisicità che ricorda - anche nelle sembianze del volto, al di là del gap generazionale - l'attrice Daniela Terrieri e che la vede protagonista, sia nella performance live sia nell'esposizione di alcune sue pose. Uno show multiforme, dal respiro nazionale e dal risvolto elvetico. Dalla città eterna a quella del Moulin Rouge.