di Gian Pietro Bontempi. Henrique Pizzolato, ex direttore del “Banco do Brasil”, accusato di corruzione, peculato e di riciclaggio, fuggito dal Brasile con passaporto falso, ricercato in America latina e Europa da Interpol, dopo alcuni mesi di carcere in Italia, retorna in libertà.
In Brasile avrebbe dovuto scontare la pena di dodici anni e sette mesi di reclusione e pagare una multa di 1,3 milioni di reais. Pizzolato, ex direttore marketing del “Banco do Brasil” nel período 2003-2004, autorizzò il finanziamento di 73,8 milioni di reais all’impresario Marcos Valerio, socio e proprietario di una Agenzia di pubblicità. Denaro che fu distribuito illegalmente a soggetti politici. Pizzolato con questa operazione illecita guadagnò una intermediazione di 336 mila reais. La sentenza del tribunale di Bologna precisa che l’estradizione di Pizzolato e il suo trasferimento in un carcere brasiliano non è indicata a causa della precaria salute dell’imputato e delle condizioni delle strutture penitenziarie in Brasile. Una sentenza emblematica che fa sorgere dubbi e sospetti. La decisione del tribunale di negare l’ estradizione di Pizzolato avviene un giorno dopo il risultato delle elezioni in Brasile che ha confermato la Presidente Dilma Rousseff e eletto i nuovi governatori. Tra l’altro, i giornalisti brasiliani, nel tentativo di conoscere a fondo la vicenda giudiziaria, si sono visti rifiutare le interviste da parte di avvocati e magistrati italiani. Tutto questo induce a pensare che la vicenda faccia parte di un colossale intrigo Internazionale che coinvolge potere economico e di alti personaggi della politica. L’ Interpol può dunque continuare le indagini per chiarire la misteriosa vicenda giudiziaria dell’ex Direttore del “Banco do Brasil”, Henrique Pizzolato.
Gian Pietro Bontempi – Giornalista Corrispondente dal Brasile