Poesia di Luca Barbirati
Un paese
attornato dalle montagne il paese non mio
è un'aspra culla, divisa a metà tra chi
non lo ama e chi non lo ha mai amato;
cementificato, asfaltato, appaltato
da surgelati e da mattoni vuoti. vedo
ruderi violati, fabbriche con vetri infranti,
angoli deserti senza più palloni e senza
nastri, ma sono i palloni e nastri
che non ho mai veduto, mai sfiorato.
chiamo un albero di cui non conosco il nome
guardo gli animali senza identità
annuso i fili d'erba ma dov'è la terra madre?
attornato da parcheggi e lotterie di natale
il paese non più mio non è mai esistito.
il mio unico mondo s'è ratrappito.
girano, girano gli abitanti i colonizzatori
o meglio: i colonizzati. sembra tutto
ormai perduto, destinato al silenzio.
eppure questa è mia madre anche se
poco mi ha cullato; questa è mia
madre che poco mi ha consolato.
Luca Barbirati, 24 anni, di Vittorio Veneto