di Norman Zoia
Si ripercorre un pezzo della nostra storia musicale, come sottolinea Fausto Pirito in quarta di copertina. E si girano le pagine, circa un quarto di migliaio, dentro le quali la penna di Fassina, attenta a trama e ordito, ci rintreccia l'epopea Vanadium.
Un libro da tuffarcisi. Tra il documentario e la sceneggiatura di un film. Un tragitto davvero articolato lungo il quale Luca Fassina, speciale firma rock, raccoglie voci su voci che quel periodo l'hanno attraversato da vicino, oltre alle testimonianze dirette della stessa formazione. Tre quinti della line up ufficiale sono per altro intervenuti alla presentazione del volume. Assenza (giustificata o allineata?) di Scotto e Prantera. C'era però il cantante dei Rustless-Cuor di Vanadium, ovvero Roberto Zari a tener vieppiù alta la metal bandiera di una generazione. E c'era Rossella Tacco, corista in Seventheaven nonché mamma della londinese Giulia, avuta con drummer soul Lio. Che a pagina 41 lascia la chitarra col pickup tenuto su dallo scotch e passa alla batteria. Come se l'avesse sempre suonata, rammenta l'amico Maury Roveron. Tantissimi gli altri ricordi, gli aneddoti, le leggende che contrappuntano questo gran lavoro biografico. Non posso certo elencare una cronologia smisurata, mi limito giusto a segnalare alcuni passaggi. Per esempio, una ventina di pagine prima dell'episodio riportato da Roveron, troviamo la descrizione dell'incontro fra Texas Tessarin e un Alberto Camerini assai impressionato da quel mi cantino posizionato in alto, questo perché Steve, mancino, aveva imparato a suonare senza invertire le corde. Facciamo un salto in avanti per aggiungere dei riferimenti che in qualche modo mi toccano personalmente, a proposito di due tecnici del suono: con Piero Bisleri alla Durium ho fatto il turnista per tre album di Geri Palamara, padre di Tank. E con il compianto Paolo Bocchi ho registrato il mio Blues 3000 agli Studi Regson per la Rima Records, la stessa che ha prodotto Segnali di Fuoco e Guado, secondo e terzo disco solista di Scotto. E qui come non citare Giuseppe Galliano, uno degli oltre ottanta intervistati? Fan e sostenitore della prima ora, Galliano è stato anche la memoria su pellicola di un'avventura che ha segnato un'epoca e che ancora continua a dire la sua grazie a questa pubblicazione governata, è il caso di dirlo, registicamente da Fassina. Una vera e propria opera che non mancherà di soddisfare gli appassionati e non solo. Troverete un sacco di risposte, anche là dove domande non vi stanno. Scorrendo i capitoli si conoscerà la nascita del logo, la chiave inglese con la grafica di keyboarder Ruggero. Ci si imbatterà in Gegè Reitano che ha molto creduto nel progetto. In Eleonora Toffolo, preziosa nella stesura inglese dei testi. In Elena Di Cioccio, Francesco Adinolfi, Fabio Santini, Enzo Gentile e buona parte della stampa di settore. In Giulio Kaliandro, produttore della reunion in lingua italiana. In Gianni Uboldi e nel rosario di musicisti che si sono succeduti di Mark in Mark. A pagina 155 incontrerete Frankie Mineo, colui che ha registrato il dominio vanadium.it, una mossa che compitiamo quale buon auspicio per, chissà, un grande concerto di auto tributo. Mi soffermerei a questo punto sulla linea decisa dall'autore, incentrata non tanto verso una consueta trasgressione quanto su una ben calibrata progressione. Ne danno fede in particolare Steve e Mimmo, puntualizzando su talune sparate e mettendo in primo piano i valori della vita reale, specialmente affetti e famiglia. Insomma, una lettura che prende, come succede con un bel romanzo. Romanzo-verità che mi sono bevuto in due notti, malgrado seri problemi alla vista. Dio del blues sa quanto avrei voluto essere al Rock'n'roll di Rho per la presentazione, ma sto da tempo imprigionato fra le mie stelle nere. Facciamo che mi ha virtualmente rappresentato Giusy Randazzo di Live Music Lombardia! E per dirla con un participio che la stessa Giusy amabilmente veicola, “onorato” di aver liricamente condiviso la strada di una band storica, seppure per lo spazio di un solo sfortunato disco. Che eppur conteneva almeno un poker di pezzi di tutto rispetto: Piazza San Rock, Il mondo di Lu', Ancora on the road e quel Vodka e Luna dedicata a Nurejev. Ora, in rigoroso ordine, che curiosamente è tutto condensato nella seconda parte dell'alfabeto, eccoli: Lio Mascheroni, Mimmo Prantera, Pino Scotto, Steve Tessarin, Ruggero Zanolini. Signori, i Vanadium! (da sx nella foto: Fassina, Galliano, Zanolini, Tessarin e Mascheroni).
Luca Fassina. Vanadium, la biografia ufficiale. Crac Edizioni. Già disponibile on line. Da fine mese nelle librerie.