Firmato da: MichelangeloBrichese.
Questa lettera l'ho inviata anche al Governatore della Regione VENETO. Gentile Direttore è argomento di attualità, oserei anche storico visti gli allagamenti del territorio della Venezia avvenuti nel decennio appena trascorso.
In allegato le fornisco una segnalazione danni trasmessa agli enti di competenza per gli allagamenti di cui sono stato vittima nel 2008 e nel 2010 e per i quali non ho ancora visto il becco di un quattrino. In solidarietà con le persone colpite dallo stesso mio problema nella mattinata di sabato 25 settembre u.s. spero possa pubblicare la mia riflessione. Ringraziandola, cordialmente la saluto. ANSIA DA ALLAGAMENTO Desidero porre all’attenzione un aspetto di cui poco si parla dopo i disastrosi allagamenti causati da fenomeni atmosferici definiti dalle istituzioni come calamità naturali. Certo a seguito della spregiudicatezza in cui si è urbanizzato un territorio, come quello del veneto orientale, trascurando, nella progettazione prima e poi nel rilascio dei permessi di costruire, le elementari regole di salvaguardia del territorio a vantaggio di un profitto economico puro in cui gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria versati dai privati andava ad riempire le casse comunali e i guadagni invece ad aumentare il portafoglio degli investitori. Nel parte del territorio in cui vivo le abitazioni non presentano scantinati e la mia quota di calpestio è di ben 50 cm più alta rispetto a quella della pubblica via. La scarsa attenzione posta verso l’aspetto idraulico negli ultimi trent’anni dall’intero sistema ( Liberi Professionisti- Amministrazione Locale- Consorzio di Bonifica – Consorzio Acquedotto ) ha contribuito all’emergenza di fatto, inoltre la frequenza delle emergenze ha messo in difficoltà un territorio che dai nostri nonni era tutelato attraverso le opere di mantenimento e manutenzione ordinaria della bonifica. Non entro nel particolare di chi è la colpa ne tantomeno sull’argomento del risarcimento danni dove chi è danneggiato si trova coinvolto nel più bel gioco da tavolo realizzato dalla Pubblica Amministrazione Italiana il c.d. “scaricabarile”. Voglio evidenziare il danno biologico causato al sottoscritto , alla moglie e , soprattutto, alle due figlie. Il turbamento , lo stato d’ansia che a seguito degli allagamenti si è radicato nella nostra mente , ora ad ogni evento atmosferico di una certa intensità viviamo paure, nervosismi che non portano serenità e nemmeno rispetto per quel sistema che ha contribuito a rendere eccezionali, drammatici, fenomeni naturali che sebbene di intensità eccezionale finora hanno solo provocato allagamenti, ripeto allagamenti e non alluvioni di cui il nostro territorio ben ricorda l’effetto. Come possiamo essere risarciti dal sonno interrotto alle quattro di notte perché un semplice acquazzone dovuto ad un temporale estivo - autunnale o primaverile, ci costringe a verificare se ciò provochi allagamenti alle abitazioni ? Voglio sottolineare che è proprio in questo periodo che la classe dirigente degli ultimi trent’anni mostra le proprie lacune. L’efficienza nell’amministrare e governare un territorio , la capacità di uomini e donne, che indipendentemente dal colore politico di appartenenza, con cui avrebbero dovuto dimostrare le capacità e soprattutto di avere a cuore il bene comune prima della tutela di interessi privati sono mancate. Non c’entrano gli attuali tagli dovuti al patto di stabilità, la crisi economica-finanziaria, perché le lottizzazioni con cui si è urbanizzato il territorio sono datate e i soldi c’erano come ci sono ora per la salvaguardia di Venezia, per il M.O.S.E. , per il finanziamento del Piano di Riassetto Idraulico di La Salute di Livenza, per il Cinema-Teatro di San Stino di Livenza, ecc.. Chiedo solo una cura alla nuova malattia ovvero “l’ansia da allagamento causata da precipitazioni di eccezionale portata che non sono più governabili” della quale io e la mia famiglia siamo portatori sani dal novembre 2008. In attesa di una cordiale risposta dalle Istituzioni preposte.
Grazie
LA SALUTE DI LIVENZA