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Lettere dai visitatori UN CITTADINO CHIEDE CHIAREZZA SULL'IVA NELLA BOLLETTA RIFIUTI

Di seguito pubblichiamo una lettera ricevuta da un lettore, Celeste Da Lozzo di Refrontolo (TV) indirizzata ai presidenti di CIT e di SAVNO e al Difensore Civico in merito all'applicazione dell'IVA sulla tassa di asporto rifiuti solidi urbani.



Celeste Da Lozzo - Via Boschi n.14 - 31020 Refrontolo - Cod. Utente 00147

                                                                                  Al Presidente del

                                                                                  CIT Consorzio Igiene Ambientale

                                                                                  Corso Vittorio Emanuele n. 31

                                                                                  31029 Vittorio Veneto   (TV)

 

                                                                                  Al Presidente

                                                                                  SAVNO srl

                                                                                  Via M. Piovesana n. 158/b

                                                                                  31015 Conegliano  (TV)

                                                                                 

                                                                                  Al Difensore Civico Regione Veneto

                                                                                  Via della Brenta Vecchia n. 8

                                                                                  30172  Mestre-Venezia

Oggetto: I.V.A. su bolletta Tassa Asporto Rifiuti Solidi Urbani  TIA e aumento del costo 2010: opposizione;

Per i motivi di seguito indicati, restituisco la bolletta di riscossione della tassa rifiuti anno 2010 affinché venga riemessa senza l’applicazione dell’IVA in quanto non dovuta e senza lo strabiliante e ingiustificato aumento del costo:

1)-con nota 23.11.2009 ho chiesto il rimborso dell’IVA applicata sulla bollette per il servizio asporto rifiuti urbani in quanto non dovuta per legge;

2)-in data 6.5.2010 ho prodotto ricorso avverso l’applicazione dell’IVA richiamando la vigente normativa a sostegno della tesi sulla non applicabilità dell’IVA stessa. Copia del medesimo ricorso l’ho inviato alla Procura della Repubblica per l’accertamento del fatto illegale e per l’adozione dei provvedimenti di competenza;

3)- i Comuni della sinistra Piave (per essi il loro consorzio CIT - Savno), continuando imperterriti ad applicare l’IVA sulle bollette,  si pongono fuori della Legge. Non reggono infatti le argomentazioni addotte da Savno a propria difesa, confuse, inconsistente, pretestuose. Non regge nemmeno la modifica introdotta dall’art. 14, comma 33 della legge n.122 del 3.7.2010, con la  quale si afferma che la TIA, ovvero la Tassa per il servizio di asporto rifiuti e spezzamento strade non ha più natura tributaria. Il fatto è che per cambiare la natura di una entrata non basta dirlo ma più che altro necessita modificarne i suoi presupposti;

4)-il servizio di  nettezza urbana è demandato per legge in capo ai Comuni i quali lo svolgono in regime di privativa, con potestà d’imperio, riscuotendone coattivamente il relativo tributo. Con ciò essi sono infatti tenuti a soddisfare il bisogno di un servizio generale di interesse collettivo (igienico sanitario) che non può essere gestito da privati senza attivare immediatamente situazioni sicuramente intollerabili di grandi vantaggi per gruppi di potere, situazioni di grave discriminazione, di pericolo per la salute pubblica  e di discapito per la collettività. Per questi motivi il medesimo servizio non può essere configurabile tra quelli commerciali rientranti nell’esercizio d’impresa (libero mercato della domanda e dell’offerta).

Premesso ciò, ora i Comuni e lo Stato dovrebbero in vero decidere sul come vogliano svolgere, da qui in avanti, il servizio di nettezza urbana e prevedere una riformulazione della normativa, corretta e coerente, tenendo conto degli interessi  generali dei propri cittadini da tutelare. Non è più tollerabile l’attuale confusione e illegalità. Non è tollerabile che i Comuni vogliano volontariamente arricchire le casse dello Stato applicando coattivamente ai propri cittadini un tributo erariale non dovuto per Legge. E’ una assurdità.  Ed è pure assurdo, irragionevole, inammissibile, oltreché fuori dallo spirito della Legge che impone invece ai Comuni di amministrare in maniera efficiente  efficace ed economica, l’aumento del 31% del costo della bolletta di nettezza urbana per il 2010, periodo tra l’altro di crisi economica e di tendenziale deflazione dei prezzi. Dal mese di maggio di quest’anno è stato avviato il servizio di raccolta rifiuti “porta a porta” con lo scopo di coinvolgere il cittadino nell’ottimizzazione della raccolta differenziata e nella  riduzione del rifiuto secco. Era perciò ragionevole aspettarsi una discreta riduzione dei costi ma invece, al contrario, ci si vede appioppare uno stratosferico aumento della bolletta nella misura del 31%. E’ una assurdità, una vessazione. Di chi si stanno facendo gli interessi se non del cittadino? Per tutto quanto sopra esposto, contesto l’applicazione dell’IVA sulla bolletta e l’aumento del suo costo. Concludo formulando la Richiesta di rimborso dell’IVA pagata indebitamente sulle bollette  e la riconsiderazione dei costi del servizio al fine di annullare l’assurda maggiorazione della tassa a valere per l’anno 2010.   

Al Signor Difensore civico della Regione chiedo di intervenire  al fine di far valere le ragioni e le istanze sopra esposte.

Distintamente

Refrontolo, 30 settembre 2010

Pubblicato da piave in data Mercoledì, 06 ottobre 2010
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