Nella penombra del bosco
i dolci ciclamini
sorridono discreti.
Ai margini si mostrano
gli altezzosi garofanini,
per declamare la superiorità
del loro profumo.
L’elegante ballerina
ti si posa innanzi
si rincorrono felici,
mentre gli scriccioli
giocano a nascondino
tra i rami degli abeti.
Improvvisa una saetta
attraversa il sentiero:
è lo scoiattolo dispettoso
che subito si sottrae alla vista.
Posi le tue membra
stanche sulla panchina
davanti al lago Ghedina.
Che pace, che serenità!
Finalmente il silenzio
ti permette di ascoltare
i pensieri più reconditi,
ed anche di accarezzare
furtivamente sogni riposti.
NATURA MAESTRA
Oggi sali lentamente
verso il Festinel,
sorvegliato
da sguardi furtivi:
di prelibate fragoline
e deliziosi ciclamini,
tutti preoccupati
di non finire strappati.
Incontri i primi rivoli
e già senti il canto
delle acque limpide
gorgogliare fra i sassi.
Rallenti il passo lieve
per non disturbare
il gioioso bagno
del solitario codirosso.
Ogni umano intervento
spegne lo spettacolo:
la natura è maestra,
non si rovini la festa.
Domani vai a passeggiare
sul greto del Rusecco
e ti fermi a guardare
tracce di un lontano passato.
Sono calchi o impronte
di vite che furono,
adagiate sul fondale
di una laguna verde:
perfette e luccicanti
in rocce da poco spaccate,
annerite e consumate
in lunga esposizione.
La persona umana giovane
è bella e splendente,
vissuta ed invecchiata
è ricoperta di ruvida scorza.
Le intemperie della vita
lasciano rughe e cicatrici,
che a volte nascondono
testimonianze preziose.
di Adriano Masier