di Norman Zoia
Voce intensa, duttile e profonda. Il giusto graffio e una mirabile estensione. Ci riferiamo naturalmente a Tania Frison, cantautrice e polistrumentista, pronta a risfrecciare (come qui sotto nella foto) attraverso il panorama della musica leggera italiana.
Abbiamo titolato con un calembour seppur imperfetto, richiamandoci all'Inno nazionale, proprio per contrapporci alla lingua inglese, quella che miss Frison più adopera (e con grande spolvero). Ci siamo inoltre legati allo stornello - che poi suona come ritornello - forma canora del centro-penisola dal quale Tania proviene. Già da teen-ager, a soli tre lustri, comincia a rincorrere i lustrini. Un succedersi di piccoli grandi passi su per quelle scale che della disciplina cara a Euterpe son quintessenza. Dalle selezioni per il Festival a numerose partecipazioni televisive, specie in Rai, magari duettando con Alexia, col compianto Rocky Roberts o con Ivana Spagna, la star veronese che per altro si avvale della vocalità della nostra bella latina in quasi tutti i suoi live. Le ultime news ce la danno alle prese con gli inediti per un nuovo album di matrice elettro-pop/dance, prodotto da Hal/Black Factory Music. Nel contempo veicola la sua speciale vena (che ha un ampio range, dai toni bassi a un eccellente falsetto) rinunciando ai talent e scegliendo le radio. Lo scorso anno, ad Artena, le è stato assegnato il Premio Medusa d'Oro.