di GianPietro Bontempi. Conosciuto soprattutto attraverso le brevi opere clavicembalistiche incluse nel repertorio settecentesco, Zipoli compose prevalentemente musiche religiose, in parte cadute in oblio e in attesa di una rivisitazione da parte dei giovani maestri.
Sebbene il suo profilo storico venga presentato in tono minore dalla critica ufficiale, il compositore fu tra i primi musicisti, dopo Frescobaldi, a destinare branii musicali a strumenti a tastiera, come il clavicembalo e l’organo.
Contemporaneo di Johann Sebastian Bach, di Alessandro e Domenico Scarlatti, Zipoli esprime un linguaggio polifonico nelle opere sacre e propone una originale cantabilità nelle musiche per clavicembalo.
Nasce a Prato nel 1688 (tre anni dopo Bach) e muore a Còrdoba, in Argentina, nel 1726.
Dopo studi religiosi e musicali con maestri di grande rinomanza quali Giovanni Maria Casini, Lavinio Vanucci, Alessandro Scarlatti e Bernardo Pasquini, nel 1716, entrò come gesuita nella “Compagnia di Gesù”, a Siviglia e nell’anno seguente fu inviato in Argentina.
Gesuita nel nucleo missionario di Santa Catarina di Cordoba, istruì e collaborò con la locale etnia Guaranì, di lingua tupì che occupava un vasto territorio comprendente l’ Alto Perù (ora Bolivia),il Paraguay e parte del Brasile meridionale. Attraverso Zipoli e la sua evangelizzazione, i Guaranì conobbero il canto gregoriano, assieme alle opere religiose del maestro.
Tra le opere più significative, le due messe, i salmi, i tre inni, un Te Deum, i due oratori. Numerose composizioni andarono perdute nel tempo, come la messa che Zipoli trascrisse a Potosi in Bolivia, nel 1724.
Il ritrovamento di circa 5000 manoscritti a Chiquitos in Bolivia, da parte dell`architetto Hans Roth, confermano l’intensa attività del compositore, materiale oggetto di nuovi studi e di nuove interpretazioni.
Le sue composizioni religiose si trasmisero anche a voce e furono assimilate in parte nello stile popolare brasiliano e argentino. Fenomeno questo, parallelo alla civilizzazione delle popolazioni indigene e alla europeizzazione del canto latino-americano.
La profonda natura musicale di Zipoli si avverte sia nelle composizioni sacre, sia nelle “ Sonate per intavolatura d’organo e clavicembalo”. Esempi questi di evoluzione tecnica-strumentale che anticipano i modelli del tardo ‘700, quando al declino del clavicembalo si affermava il fortepiano, antecedente al pianoforte.
Gian Pietro Bontempi