di Norman Zoia
I guantoni firmati del Superwelter Italo Brussolo per Emilio Del Bel Belluz. Giusto poche ore prima di risalire sul quadrato dopo due lunghi anni.
Il combattimento si è risolto ai punti a favore dell'avversario. Del resto un filo di ruggine dovuto alla lontananza dal ring ci stava, a detta dello stesso pugile veneto. Ma la grinta, la voglia di cimentarsi e di divertirsi, quelle sono ancora ben salde, anche alla soglia delle 37 primavere. In fondo poi, non è proprio a 37 che comincia la febbre? Intesa altresì come passione e desiderio di rimettersi in gioco. Ma torniamo a un altro tipo di incontro, ovvero a quello tra l'atleta e lo scrittore nato in riva alla Livenza. Un incontro suggellato da un dono molto gradito: i guantoni originali di Brussolo, come citato in apertura. Grande appassionato della noble art, Del Bel Belluz è ormai un'icona letteralmente e letterariamente configurata dentro questo duro sport, specie nel versante nordorientale. Il suo nome è stato spesso legato ai campioni della boxe, a cominciare da quella roccia nazionale e mondiale, Primo Carnera, che ha per altro celebrato in più di un libro. Del gigante di Sequals ha altresì commissionato alcuni ritratti pittorici, suggerendo inoltre al musicista serbo-italiano Goran Kuzminac l'idea di una canzone. Non si è però limitato a omaggiare soltanto i Primi. Come il buon De André ha rivolto il suo sguardo e il suo abbraccio anche a quegli ultimi che saranno i primi. Il suo impegno narrativo e di estimatore del pugilato non è infatti disgiunto, è risaputo, da una fede religiosa sempre viva. Che mantiene ancora più viva attraverso l'edificazione di capitelli sparsi nel territorio, affrescati da Antonio Lippi. Ed è davanti a uno di questi, raffigurante San Pio con la Madonna di Medjugorje, che si conclude la visita di Brussolo in quel di Motta.