di Gian Pietro Bontempi. Quest’anno il Brasile, cinque volte campione nelle passate edizioni della “Coppa del Mondo”, ospita il maggior evento sportivo a livello internazionale.
Con grande impegno delle istituzioni pubbliche, delle imprese private e dei singoli cittadini, si è realizzato il colossale progetto che ha movimentato ben 28,1 bilioni di reais, con investimenti in strutture sportive, vie di comunicazione, aeroporti, alberghi. Si calcola che il ritorno finanziario, prima, durante e dopo le manifestazioni sportive, è di circa 142 bilioni. Si deve aggiungere che i Mondiali di Calcio stanno producendo più di tre milioni di posti di lavoro, diretti e indiretti. E’ anche occasione per dimostrare l’efficienza di un paese che desidera crescere, e non solamente attirando i capitali stranieri, ma anche offrendo impiego a tecnici e professionisti provenienti da altre nazioni. Ma non mancano gli oppositori che contestano gli stratosferici investimenti del governo nella organizzazione dei Mondiali. Dicono che se il governo avesse investito queste risorse nel sistema sanitario o nell’ istruzione, i risultati potrebbero essere migliori. In realtà le contestazioni sono spesso violente e nelle strade e piazze, fanatici contestatori si abbandonano a violenza e a atti di vandalismo. Spesso, a capo delle proteste ci sono organizzazioni straniere, con l’obiettivo di destabilizzare e di creare un’ immagine negativa del Brasile, al fine di ostacolare gli investimenti stranieri che provengono da tutte le parti del mondo. C’è da osservare che mai in una nazione, le persone hanno contestato le competizioni sportive e tanto meno i campionati mondiali. Ma qui esiste molta libertà, e quasi sempre, la classe politica è tollerante con chi protesta. La stessa Presidente Dilma, commentando alcun tempo fa, i disordini di San Paolo e di Rio de Janeiro, affermò che “le proteste appartengono al sistema democratico e sono necessarie per una maggior giustizia e efficienza”. Qual è il segreto del successo della politica economica del Brasile? Più ci sono soldi nelle tasche dei cittadini e più attiva diventa l’economia, più guadagna lo Stato che esige le imposte. Negli ultimi anni, quaranta milioni di persone sono entrate a far parte della classe media e l`obiettivo del governo è quello di sconfiggere in breve la povertà. Le vaste aree disagiate del Nord sono beneficiate continuamente da programmi sociali, dalla costruzione di nuove strade e da opere che distribuiscono acqua e energia elettrica.
Educazione, formazione sono elementi prioritari. Una parte delle royalties del petrolio è destinata alla educazione; per legge, i municipi investono il trentacinque per cento del gettito fiscale in scuole e centri di formazione. Certo, gli insegnanti ricevono bassi stipendi in relazione alla media dei salari, ma tutte le scuole posseggono moderni laboratori scientifici e informatici. La scuola fornisce agli alunni alimenti, come carne, pasta, verdure, tutto questo negli intervalli delle lezioni. Tutto prodotto in loco, con cucina propria e personale specializzato. Gli studenti delle diverse facoltà universitarie usufruiscono di trasporti gratuiti e se, hanno un impiego, usufruiscono dalle ditte, corsi universitari gratuiti, assieme alle prestazioni mediche e dentistiche.
Il sistema informatico è molto efficiente e con il vostro codice potrete entrare nell` archivio del tribunale per visionare l`iter di una causa o seguire il viaggio della vostra corrispondenza attraverso le città. E` possibile ricevere via mail, diagnosi e analisi di laboratori medici. Tutto nello spazio di poche ore.
Con l’organizzazione dei Mondiali di Calcio, il Brasile ha dimostrato l’efficienza di un paese che lotta per sconfiggere la povertà e la miseria, per concedere maggior benessere e sicurezza sociale. La realizzazione dei Mondiali 2014, fa parte di questo progetto di sviluppo, con la valorizzazione delle attività, del lavoro e della creatività dei cittadini.
Gian Pietro Bontempi
Corrispondente del Giornale Il Piave In Italia e nel Mondo. -Brasília-