di Giorgio Da Gai. In tutta Europa il fronte dei partiti “euroscettici” chiede il nostro sostegno, aiutiamoli per abbattere questa Europa di politicanti e di banchieri.
L’Unione Europea è un Ente fragile, privo di consenso e dei poteri tipici di uno Stato: la spada, la toga e una moneta forte. Infatti, l’Unione Europea manca di un esercito proprio, si avvale della Nato espressione dell’egemonia americana sul nostro continente; manca di una Costituzione che abbia il valore costitutivo di una nuova entità sovranazionale (il Trattato di Lisbona e un semplice accordo tra nazioni) e la sua moneta rischia di disgregarsi sotto le pressioni dei Paesi più indebitati.
L’Unione Europea è priva di consenso, perché deludenti furono i risultati dei referendum, con i quali si chiedeva ai cittadini di alcuni Paesi dell’Unione, di esprimere il proprio consenso alla futura Costituzione europea: risposero no, i cittadini di Francia (29 maggio 2005) e dei Paesi Bassi (1º giugno 2005); Danimarca e Regno Unito, preferirono destinare a data indefinita l’iter di ratifica della nuova Costituzione. Indifferenza e ostilità accompagnarono l’approvazione della Costituzione europea, per superarle fu necessario ricorrere al voto parlamentare, togliendo ai popoli la possibilità di decidere del proprio futuro. Per la casta questa sarebbe la “democrazia”, mentre antidemocratici, sarebbero i movimenti “populisti”, che vorrebbero affidare all’esito di un referendum il destino dell’euro e dell’Europa. Oggi in politica l’ipocrisia supera i limiti della decenza.
Da destra a sinistra, i rappresentanti delle istituzioni e dei partiti che sostengono l’attuale governo e hanno sostenuto quelli di Monti e di Letta: sostengono che dall’Euro e dall’Unione Europea “non si torna indietro”, che dobbiamo fare sacrifici, pena una catastrofe economica o l’impossibilità di beneficiare della ripresa economica che millantano già iniziata; agitano lo spauracchio del “fascismo” e del “populismo”, che minacciano le nostre “democrazie”. Queste idiozie trovano il sostegno di opinionisti compiacenti, d’intellettuali e professori “politicamente corretti”; una canea di servi schiocchi, che per ignoranza o per opportunismo, diffonde la demagogia del regime.
Il Premier Renzi, timoroso di perdere le elezioni, fa agli italiani l’elemosina degli 80 euro e promette le “grandi riforme”, parole che ricordano il “milione di posti di lavoro” di Berlusconi.
Il vero pericolo non è il populismo del Movimento Cinque Stelle o del Fronte Nazionale, il “fascismo” di Alba Dorata, ma la Troika e i governi collaborazionisti che ne eseguono gli ordini. Questo è il vero nemico da abbattere il cancro della democrazia.
La Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale formano la Troika, la vera sede del potere in Europa. I membri di queste istituzioni sono espressione delle oligarchie politico-finanziare: le grandi banche internazionali e i loro referenti politici presenti in ogni nazione ai massimi vertici.
La Troika, attraverso i governi fantoccio (Renzi e Letta) o i suoi fiduciari (Papademos in Grecia e Monti in Italia): ci impone le politiche di macelleria sociale che impoveriscono i popoli e le nazioni (taglio e privatizzazione dei servizi pubblici, blocco delle pensioni e dei salari, licenziamenti, precarizzazione, svendita del patrimonio pubblico); ci impone governi che non abbiamo votato e che faranno gli interessi delle oligarchie che rappresentano (il governo Monti).
Non dobbiamo temere la fine dell’euro e nemmeno la dissoluzione dell’Unione Europea, perché dalla fine di questo “mostro” abbiamo tutto da guadagnare. L’unione Europea ci condanna a un futuro di miseria e di degrado, aggravato dall’afflusso di milioni d’immigrati, che non siamo nelle condizioni di accogliere e di integrare. L’Unione Europea insieme agli Stati Uniti fomenta i conflitti e calpesta la sovranità delle nazioni: ha riacceso la guerra fredda, uno scontro tra Est e Ovest, che ha come epicentro l’Ucraina e a subirne le conseguenze saremo noi (dalle forniture di gas a un possibile conflitto); partecipa alla destabilizzazione del mondo arabo aprendo la strada al fanatismo islamista (Iraq, Siria e Libia).
A queste elezioni diamo il sostegno a chi si batte per l’uscita dall’euro e contro questa Europa di mascalzoni, di marionette e di ruffiani.