Abbiamo un governo di cui non possiamo fare a meno. Berlusconi si, Berlusconi no. Meglio che vada o meglio che resti
di Fabio C. Fioravanzi
Berlusconi NON sì deve dimettere. Berlusconi sì dovrà dimettere. Per il momento, ed è difficile dire per quanto, ci serve un Governo stabile che per ora non può che essere quello che abbiamo. Credo che i mercati metterebbero ko un paese che dopo aver varato una manovra dura, pluriennale, apprezzata, criticata, ma soprattutto indispensabile si ritrovaste orfano dell'esecutivo che la ha varata nel giro di pochi giorni! Con l’apprezzabile non ostruzionismo di una opposizione comunque critica nei contenuti della stessa. Una volta che I mercati sì saranno quietati, che lo spread fra titoli italiani e tedeschi avrà finito di correre a nostro svantaggio, allora per Silvio Berlusconi sarà giunto il momento di ritenere opportune le proprie dimissioni. Il Quirinale avrà l'obbligo cosi come recita il suo ruolo, di affidare un incarico esplorativo per verificare l'esistenza o meno di altre maggioranti parlamentari, PdL e Lega dovranno mantenere salda la propria alleanza e portare il Paese ad un voto immediato senza pastrocchi di palazzo. Berlusconi deve farsi da parte perché il caso Ruby ha fatto ridere tutto il mondo, e non si possono più vedere gli anchor men delle emittenti di tutto il pianeta sghignazzare dando gli aggiornamenti dì quanto accade al Presidente dei Consiglio in Italia. Sano convinto che reati non ci siano stati, che non ci saranno quindi condanne, ma, purtroppo, questo è quello che arriva nei media mondiali, Ruby molto più di Millss o del Lodo Mondadori a favore di CIR che pure ha stabilito un risarcimento record mai visto prima. Non bastasse Berlusconi ha scelto se non male nemmeno bene ministri e parlamentari. Non è stata, una bella storia quella di Claudio Scajola costretto a dare le dimissioni da Ministro dello Sviluppo Economico per la nota vicenda della sua casa fronte Colosseo. Non è una bella storia quella di Saverio Romano, neo ministro delle politiche Agricole in questa legislatura dopo i veneti Luca Zaia e Giancarlo Galan, indagato da molti anni, per reati connessi alla mafia, Non è una bella storia nemmeno quella di Giulio Tremonti, il Ministro padre della vituperata manovra, che aveva tra i suoi più strettì collaboratori il prima sconosciuto Milanesi, E con quest’ultimo veniamo ai parlamentari: da Cosentino a Papa a Milanesi, NON sono belle storie. L'Assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, ospite a "la Voce del Mattino" di Antennatre ha avuto ragione di obiettare: "uno era un magistrato, l’altro veniva dalla Guardia di Finanza, chi non li avrebbe candidati? Semmai erano le persane sulla cui onorabilità si poteva essere più sicuri!" Il Sen. Maurizio Castro, appartenente al PdL come la Donazzan, nella stessa trasmissione televisiva ha aggiunto: "nella storia repubblicana le autorizzazioni all'arresto di parlamentari si contano sulle dita dì una mano e solo per fatti di sangue o comunque gravissimi Il comportamento dì Papa è assolutamente ingiustificabile, ma da qui ad autorizzarne l'arresto ce ne vuole! Entrambi i ragionamenti NON fanno una piega, ma il clima, ormai,, è negativo: è innegabile, Berlusconi può ricandidarsi, ripresentare una squadra, che tenga presente dì tutti questi incidenti che tra i voti che ora gli permettono di governare ci sono ex IdV come Razzi e Scilipoti, ed un ex capolista PD ex veltroniano come, il vicentino Massimo Ciman Calearo, già peraltro Presidente falco di Federmeccanica, ed ora invece suo consulente personale. Se il Presidente del Consiglia ritiene che non sia ancora giunto il tempo per passare la mano, che né Angelino Alfano né Giulio Tremonti, né Roberto Formigoni né Roberto Maroni sono pronti per raccogliere la sua eredità si ripresenti con una coalizione compatta, con un programma chiaro, credibile, reale, che metta al centro della propria azione la gente che non ce la fa più, il lavoro che non c’è, il potere di acquisto degli stipendi che è in caduta libera, le pensioni che non permettono di arrivare a fine mese. Chi scrive è un…piccolo Berlusconi ma solo quanto a guai con la giustizia, ed è PERFETTAMENTE consapevole che nella giustizia c'è MOLTO che non và. Eppure, pur subendone pesantemente, e in prima persona, le conseguenze, NON perso sia la riforma della Giustizia il cuore dei problemi del sistema Italia, Se vince governi, se perdi governerà un altro. Oggi TUTTI i sondaggi, a cominciare da quelli che fece Quaerìs ancora per "PROMESSE & FATTF, e che sono sicuramente INDIPENDENTI, dicono che il centrodestra è minoranza e che tra incerti, non voto e schede bianche oggi si supera il 40%. Ciò nondimeno se il Governo Berlusconi tirasse i remi in barca un Governissimo come quello proposto da. Pierferdinando Casini, o un Governo tecnico come vorrebbe Pierluigi Bersani sarebbe un tradimento del mandato elettorale: pollice verso. Vero è che con questo sistema elettorale non è detto che chi conquisterebbe la maggioranza alla camera dei Deputati la avrebbe anche al Senato qui la proposta del Segretario PD di non votare prima di aver rifatto la legge elettorale). Insomma un pasticcio tipicamente italiano. Un minestrone in cui non mi stupirei se ne uscisse un Beppe Grillo e il suo Movimento a 5 Stelle con il 10 o il 20% dei consensi. La gente non ce la fa più con il portafoglio e non ne può più dì questa classe politica giudicata contorta, improduttiva, lontana, inefficiente, insensibile, corrotta, esosa, disonesta, arraffona e molte altre cose ancona. Sta di fatto che Silvio Berlusconi ora deve rimanere dov'è, ma, obiettivamente, l'Italia merita di meglio di questo Governo e questa maggioranza. Chi la Governa sappia intanto offrirglielo con i propri uomini e le proprie idee alle prossime elezioni che, oggettivamente, non è il caso siano a scadenza naturale della legislatura.
Fabio C. Fioravanzi