Si è spenta oggi Lunedì 11 Giugno alle ore 3.30 presso l’Ospedale di Vittorio Veneto, in seguito a complicazioni cardiocircolatorie, Marina Dolfin, nome d’arte di Maria De Muro, 77 anni, attrice.
Marina Dolfin era figlia del tenore Vincenzo De Muro Lomanto e del soprano Toti Dal Monte (nome d’arte di Antonietta Meneghel), tra i maggiori esponenti della lirica italiana, protagonisti in particolare della stagione di Arturo Toscanini alla Scala di Milano.
Marina Dolfin, era stata sposata con l’attore Giuseppe Rinaldi ed era madre degli attori Massimo e Antonella. Dal 1976 risiedeva a Pieve di Soligo (Treviso), nella frazione di Barbisano.
Il funerale sarà celebrato nel Duomo di Pieve di Soligo (Treviso) Mercoledì 13 Giugno, alle ore 17. Dalle 11.30 sarà allestita la camera ardente nella cappella esterna al Duomo.
Marina Dolfin (il nome d’arte è un omaggio a Venezia) debutta a teatro in laguna nel 1949 con la mamma Toti Dal Monte nella goldoniana "Bona mare" della compagnia di Cesco Baseggio. Un successo che la pone giovanissima all’attenzione del Piccolo Teatro di Milano: il regista Giorgio Strehler e il direttore artistico Paolo Grassi la vogliono nel 1950 nel ruolo di Bettina ne "La putta onorata" di Goldoni. Con il Piccolo conferma il suo talento artistico portando in scena negli anni seguenti Williams, Buchner, Shakespeare, Garcia Lorca. Negli anni Sessanta e Settanta partecipa ad alcuni sceneggiati televisivi, tra i quali "Anna Karenina" di Sandro Bolchi. Negli stessi anni lavora per la compagnia di Fantasio Piccoli di Bolzano e con il Teatro Stabile del Friuli (interpretando Miller e Pasolini). Nel 1968 con Franco Zeffirelli interpreta Madonna Capuleti in "Romeo e Giulietta". Negli anni Ottanta ritorna a Goldoni con "I rusteghi" di Ugo Gregoretti.
Nel 1988 l’improvviso ritiro dalle scene in seguito ad un grave incidente d’auto, avvenuto proprio a Pieve di Soligo, dove si era trasferita alla morte della madre. Nel 1990, all’apertura della Scuola del Piccolo Teatro di Milano, Giorgio Strehler la rivuole con sé, come insegnante di recitazione teatrale, per la sua profonda conoscenza della lingua veneziana. In questa veste partecipa ai progetti del "Teatro d’Europa", terminando l’esperienza milanese con la morte del regista.
Intensa è stata la sua attività di animatrice culturale in Veneto, condividendo l’amore per questa terra con l’amico di sempre Andrea Zanzotto e sostenendo numerose iniziative quali il Museo "Toti Dal Monte" di Solighetto, il Premio lirico "Toti Dal Monte" e il Premio letterario "Giovanni Comisso" di Treviso. Negli ultimi anni con l’editore musicale "Bongiovanni" si era dedicata al recupero e alla riedizione discografica delle storiche interpretazioni liriche dei genitori.
Marina Dolfin, era stata sposata con l’attore Giuseppe Rinaldi ed era madre degli attori Massimo e Antonella. Dal 1976 risiedeva a Pieve di Soligo (Treviso), nella frazione di Barbisano.
Il funerale sarà celebrato nel Duomo di Pieve di Soligo (Treviso) Mercoledì 13 Giugno, alle ore 17. Dalle 11.30 sarà allestita la camera ardente nella cappella esterna al Duomo.
Marina Dolfin (il nome d’arte è un omaggio a Venezia) debutta a teatro in laguna nel 1949 con la mamma Toti Dal Monte nella goldoniana "Bona mare" della compagnia di Cesco Baseggio. Un successo che la pone giovanissima all’attenzione del Piccolo Teatro di Milano: il regista Giorgio Strehler e il direttore artistico Paolo Grassi la vogliono nel 1950 nel ruolo di Bettina ne "La putta onorata" di Goldoni. Con il Piccolo conferma il suo talento artistico portando in scena negli anni seguenti Williams, Buchner, Shakespeare, Garcia Lorca. Negli anni Sessanta e Settanta partecipa ad alcuni sceneggiati televisivi, tra i quali "Anna Karenina" di Sandro Bolchi. Negli stessi anni lavora per la compagnia di Fantasio Piccoli di Bolzano e con il Teatro Stabile del Friuli (interpretando Miller e Pasolini). Nel 1968 con Franco Zeffirelli interpreta Madonna Capuleti in "Romeo e Giulietta". Negli anni Ottanta ritorna a Goldoni con "I rusteghi" di Ugo Gregoretti.
Nel 1988 l’improvviso ritiro dalle scene in seguito ad un grave incidente d’auto, avvenuto proprio a Pieve di Soligo, dove si era trasferita alla morte della madre. Nel 1990, all’apertura della Scuola del Piccolo Teatro di Milano, Giorgio Strehler la rivuole con sé, come insegnante di recitazione teatrale, per la sua profonda conoscenza della lingua veneziana. In questa veste partecipa ai progetti del "Teatro d’Europa", terminando l’esperienza milanese con la morte del regista.
Intensa è stata la sua attività di animatrice culturale in Veneto, condividendo l’amore per questa terra con l’amico di sempre Andrea Zanzotto e sostenendo numerose iniziative quali il Museo "Toti Dal Monte" di Solighetto, il Premio lirico "Toti Dal Monte" e il Premio letterario "Giovanni Comisso" di Treviso. Negli ultimi anni con l’editore musicale "Bongiovanni" si era dedicata al recupero e alla riedizione discografica delle storiche interpretazioni liriche dei genitori.