C’è chi approfitta degli affollati mezzi pubblici per toccare di nascosto il sedere alle donne, che spesso non reagiscono per paura o per vergogna. Come è possibile tutelarsi da questi mascalzoni?
Barbara Fabbro
Padova
Padova
Secondo la giurisprudenza più recente, anche il palpeggiamento dei glutei può integrare il reato di violenza sessuale, ex art. 609 bis e ss. c.p. A parere della Suprema Corte, deve infatti ritenersi vietato qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo tra soggetto attivo e soggetto passivo, ancorché fugace ed estemporaneo, o comunque coinvolgendo la corporeità sessuale di quest’ultimo, sia finalizzato e normalmente idoneo a porre in pericolo la libertà di autodeterminazione del soggetto passivo nella sua sfera sessuale. Anche i palpeggiamenti ed i toccamenti possono quindi costituire una indebita intrusione nella sfera sessuale ed il riferimento al sesso non deve limitarsi alle zone genitali, ma comprende pure quelle ritenute erogene (stimolanti dell’istinto sessuale) dalla scienza medica, psicologica ed antropologica - sociologica. Nonostante il delitto di atti osceni e quello di violenza sessuale possano concorrere, la Cassazione ha escluso che la pacca sul sedere possa integrare il delitto di atti osceni, poiché la condotta posta in essere non può considerarsi oggettivamente offensiva pure dell’attuale comune sentimento del pudore. Chi dovesse infatti assistere a tale palpeggiamento non prova desideri erotici, ma valuta detta condotta sotto il profilo della correttezza del contegno (piuttosto che della pubblica decenza). Una valenza non marginale deve comunque attribuirsi al contesto in cui il contatto fisico si sia realizzato. E’ consigliabile, in ogni caso, che i responsabili di tali azioni vengano prontamente denunziati alle forze dell’ordine.
Dr. Sandro Bianchet
studiolegalebianchet@virgilio.it
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