Venerdì 16 ottobre, appuntamento alle 18.30 presso la Galleria Maggiore a San Vito al Tagliamento (PN)
La libreria “Videoerrelibri” presenta il terzo romanzo di Giovanna Nieddu
“Lajoie, il narratore” a San Vito al Tagliamento
Venerdì 16 ottobre, appuntamento alle 18.30 presso la Galleria Maggiore
È dedicato «A quanti cercano ali per spiccare il volo e cuore per sostenerlo» l’ultimo romanzo di Giovanna Nieddu, la scrittrice e poetessa di Entrampo di Ovaro di origini sarde.
L’opera, intitolata “Lajoie, il narratore”, pubblicata nel giugno scorso dalle edizioni “L’asino d’oro” di Roma, verrà presentata venerdì 16 ottobre a San Vito al Tagliamento.
Alle ore 18.30, ne parlerà lo scrittore e giornalista Giuseppe Mariuz, presso la libreria “Videoerrelibri”, nella Galleria Maggiore di piazza del Popolo 18. La poetessa e lettrice del “Gruppo di Lettura il Ponte” Laura De Beni proporrà alcuni brani del romanzo, mentre Letizia Lena rallegrerà la serata con qualche passo di danza.
“Lajoie, il narratore” è già stato presentato a Roma, Siena, Firenze e Sabaudia e, presto, sarà oggetto di incontri culturali a Udine, Trieste e Padova. Il 31 ottobre sarà proposto un recital omonimo presso il Teatro di Arta Terme e il 7 novembre presso il Teatro di Comegliàns, a cura dell’Associazione culturale di Ovaro “Gruppo di Lettura Il Ponte”.
Giovanna Nieddu ha ottenuto numerosi riconoscimenti sia per i suoi romanzi (“Di terre lontane” del 2005 e “Sinsilimins” del 2012) sia per la sua produzione poetica (fra cui la raccolta “Un pezzo a piedi” del 2007).
Il suo terzo romanzo, “Lajoie, il narratore”, ha già vinto il premio letterario Zeno e il premio “Chipiuneart” per la narrativa inedita (nel 2014). Inoltre, nell’ambito del XIV premio internazionale di poesia, prosa e arti figurative, ha conseguito la segnalazione di merito dell’Accademia internazionale “Il Convivio”.
TITOLO: Il narratore è il protagonista del libro: non narra a parole, ma esprime i suoi sentimenti e le sue emozioni affidandoli al linguaggio del corpo. Questo gli consente di stabilire un contatto profondo con le persone e innanzitutto con sé stesso. Il vero nome del protagonista è Riccardo, ma Lajoie è il nome “di strada” che il ragazzo ha scelto, a significare la sua ricerca della gioia: una ricerca che passa attraverso la sofferenza, attraverso la consapevolezza del dolore: il dolore del distacco dagli affetti, il dolore per la morte della madre, il dolore nei confronti della difficoltà a trovare la propria identità.
Ma sarà proprio questo dolore e saranno proprio le difficoltà a trasformarsi in opportunità di crescita.
CONTENUTI : Il romanzo si intreccia tra Parigi e un borgo toscano.
Tema del viaggio, della ricerca delle proprie origini e della ricerca di sé stessi.
Hyacinthe Galvard, una francese sposata in provincia di Siena, dopo i ripetuti abbandoni del marito, decide di fare ritorno a Parigi. Parte, portando con sé il figlioletto Riccardo, di sette anni. Egli cresce nel dolore della vergogna e dei sensi di colpa provocati dalla zia, sorella della madre.
Riccardo Laggio , il protagonista del libro, vivrà a Parigi fino a 22 anni. Ha alcuni amici con i quali condivide una vita da artista di strada, B boy e moderno saltimbanco, e con i quali si ritrova regolarmente nei pressi dell’Arco di Trionfo. Gli amici lo chiamano Lajoie.
Egli “narra” sé stesso, le sue sofferenze, con tutto il suo corpo: non solo con le acrobazie che riesce a fare, ma anche con la sensibilità che gli consente di entrare in contatto con il profondo delle persone e degli elementi, senza bisogno di tante parole.
Dopo la morte della madre, Riccardo decide di tornare in Italia alla ricerca delle proprie origini e delle proprie radici. Giunto al paese, scopre d avere un fratello, Salvatore. Inoltre riallaccia i rapporti con il nonno, Raniero, stabilendosi a casa sua, nella vecchia camera di suo padre.
Il ritorno a casa di Riccardo non è come egli lo aveva immaginato, non è tutta gioia e pace.
Sorgono una serie di problemi: Salvatore è geloso sia del rapporto di Riccardo col nonno, sia del nascente rapporto di Riccardo con Verena, una ragazza che vive nel borgo ed ha problemi d disartria (mal articolazione dei suoni).
Riccardo deve ora affrontare le proprie paure, sofferenze, e conoscere anche quelle di chi lo circonda. L’amore che sente nascere per Verena è uno stimolo in più.
I due giovani sono entrambi di poche parole, Riccardo perché si esprime soprattutto col linguaggio del corpo, Verena per le difficoltà nell’eloquio, che la porta a esprimersi attraverso altri canali, anche col suo talento artistico.
Ognuno dei personaggi è in qualche modo “narratore”: Riccardo/Lajoie narra con il suo corpo, Verena con i suoi sorrisi, Salvatore e il nonno con le loro ferite ……